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Come ho scoperto la ricetta del vero guacamole messicano

Nel Gennaio del 2014 sono stato in Messico per la prima volta. Dopo i primi 3 giorni nella città di Oaxaca decisi di andare verso la costa del Pacifico, più precisamente a Puerto Escondido.

Gli autobus con cui spostarsi nel sud del Messico non erano esattamente vetture all’ultimo grido, la maggior parte (compreso il mio) sono vecchi furgoncini Wolkswagen adibiti a mini-bus nei quali entrano fino a 18-20 persone. Il percorso lo avevo verificato on-line, circa 250km. Ebbene, per quel misero tragitto ci vollero piu di 8 ore di estenuante viaggio passando per paesaggi lussureggianti, il piccolo furgoncino continuava a salire e scendere un numero incalcolabile di colline, tornanti, piccoli villaggi si susseguivano e ad ogni fermata salivano per qualche istante delle donne intente a vendere dolciumi o altri prodotti alimentari da loro confezionati.

Una volta arrivati  si aprivano davanti ai miei occhi le porte di un vero paradiso in terra.! Davanti alle onde  si affaccia la soleggiata località balneare di Puerto Escondido con una varietà di spiagge lunghissime. Su alcune di queste si infrangono ondate alte fino a 16 metri ideali per il surf a ogni livello come a Playa Zicatela, sede di prestigiose competizioni. Altri arenili sono lambiti da acque limpidissime e calme ideali per bodyboard, snorkeling e immersioni subacquee tra una varietà di specie di pesci e di aragoste.

La rinomata gastronomia tradizionale del territorio di Oaxaca nacque dalla diversità culturale e culinaria che portò alla fusione di alimenti preispanici con spezie dell’Oriente. La cucina punta su specialità locali come le tortillas giganti (tlayudas); le sette salse (moles) a base di peperoni, spezie e cioccolato considerato tra i più pregiati del mondo, di lavorazione artigiana regionale in tipici mortai o in mulini di pietra; insetti, in particolare cavallette. Come diffuso in Messico, anche nell’Oaxaca si cucinano involtini di pasta di mais ripieni di carne e verdure (tamales) e il saporito formaggio filante (quesillo, oro blanco). Dalla distillazione artigianale di differenti specie di agave (maguey) si ottiene il Mezcal, bevanda tipica dello Stato di Oaxaca dalla quale deriva la Tequila.

Fù in questo luogo magnifico dove mi innamorai del guaca mole, una salsa che non può mancare in molti piatti della tradizione, è davvero gustosa, facile da fare, e seguendo qualche piccola accortezza non potrà che deliziare anche il vostro palato.

Iniziamo col parlare del suo ingrediente principale: l’avocado. Può sembrare una banalità dirlo ma ci tengo a specificarlo: i frutti che scegliamo per fare il guaca mole dovranno essere maturi al punto giusto. Da noi in Italia infatti, gli avocado arrivano sempre molto acerbi, e vanno lasciati maturare anche 4-5 giorni in casa fuori dal frigo dopo averli acquistati. Molto spesso trovo persone che affermano di non amare questo frutto e la mia risposta è sempre ‘’lo hai mai provato quando è maturo?’’. Pensateci, anche una pesca o una mela, se mangiate ancora acerbe, verrebbero gettate via dopo il primo morso.

Dopo esserci procurati dei buoni avocados penseremo al pico de gallo, che è l’altra componente base del guiacamole.

Il pico de gallo non è altro che una concassè di pomodoro, mischiata con delle foglie di coriandolo tritato, della cipolla rossa tagliata finemente e… succo di lime, che è molto diverso dal limone!

Quando avevo provato a farlo precedentemente avevo optato per quest’ultimo: fidatevi, con il lime la musica cambia completamente.

Ok ora abbiamo tutto quello che ci serve, non è stato difficile vero?

Mettiamo la polpa dei nostri avocados in una ciotola capiente e rendiamola un purè, usando una frusta da cucina. Ora non resta altro da fare che unire il pico de gallo che abbiamo gia preparato aggiustiamo la sapidità con il sale e prepariamoci a godere di questa fresca prelibatezza!

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